Un piede nella nostra scuola
Il Centro Studi SE ha inoltrato formale richiesta al MIUR
per il riconoscimento legale come Istituto abilitato alla formazione
specialistica quadriennale che abiliterà all’esercizio dell’attività psicoterapeutica
ai sensi dell’art. 3 della legge n. 56 del 18 febbraio 1989.A breve seguiranno aggiornamenti...
C’è un’altra psicologia
Una psicologia che si interessa delle persone nella loro globalità, anziché dei loro comportamenti, delle loro cognizioni, o delle loro emozioni. Una psicologia basata sulla comprensione dei modi in cui le persone danno un senso a se stesse e alla loro relazione con altre persone, anziché volta ad inserire le persone all’interno di categorie precostituite. Una psicologia che considera le persone sempre ed inevitabilmente attive, anziché passive o reattive o mosse da stimoli, bisogni, pulsioni. Una psicologia che guarda alla ricerca senza trascurare la riflessione critica.
C’è un’altra psicoterapia
Una psicoterapia che considera il cliente e non il terapeuta come l’esperto: la narrazione sempre sensata e legittima del cliente incontra lo sguardo professionale non giudicante del terapeuta. Una psicoterapia che non può prescindere dall’accettazione e dal rispetto del modo di essere del cliente. Una psicoterapia che considera il cliente una persona alla ricerca di nuovi significati e di nuove narrazioni, anziché un soggetto con comportamenti e pensieri da correggere.
C’è un’altra scuola di psicoterapia
Una scuola che permette agli allievi di contribuire attivamente e creativamente alla loro formazione, anziché limitarsi a trasmettere informazioni in lezioni frontali. Una scuola che invita al confronto, al rispetto reciproco, a valorizzare le risorse personali di ognuno, anziché a cercare l’omologazione ad un modello. Una scuola in cui il processo di apprendimento è costruito come un’esperienza di gruppo alla quale partecipano tutte le persone coinvolte, allievi e didatti.
Il Centro Studi SE ha inviato al M.U.R. ufficiale richiesta di riconoscimento come Istituto abilitato alla formazione specialistica quadriennale che abiliterà all’esercizio dell’attività psicoterapeutica ai sensi dell’art. 3 della legge n. 56 del 18 febbraio 1989.
Il corso di specializzazione forma gli allievi alla teoria e la pratica della psicoterapia individuale e alle ulteriori applicazioni del modello alla terapia della coppia, della famiglia, alla terapia di gruppo.
Il modello teorico di riferimento del Corso di Specializzazione in Psicoterapia costruttivista narrativo ermeneutica è la Psicologia dei Costrutti Personali (G. Kelly, 1955) e le più recenti elaborazioni in chiave narrativo-ermeneutica (PCE): si è sviluppata storicamente in Italia dalle terapie cognitive e cognitivo-comportamentali e se ne differenzia per la concezione della persona come attiva creatrice di significati e di mondi personali aventi una loro legittimità. Questo aspetto la avvicina agli approcci fenomenologici e alle terapie umanistico-esistenziali che si basano sul rispetto e sull’accettazione dell’altro e agli sviluppi relazionali e intersoggettivi della psicoanalisi, che sottolineano l’importanza della relazione ai fini della formazione dell’identità personale, della comprensione del disturbo e del processo terapeutico di cambiamento. A differenza di altri approcci costruttivisti che cercano di integrare teorie diverse, la psicoterapia ad orientamento narrativo ermeneutico rappresenta l’elaborazione di una rigorosa teoria unitaria, la teoria e la psicoterapia dei costrutti personali di George A. Kelly, considerata la prima teoria costruttivista della personalità e del cambiamento.
La persona come un romanziere
A partire da tale presupposto, il percorso formativo che proponiamo mira a favorire l’elaborazione di modi alternativi di costruire se stessi e gli altri, provando a entrare nelle nostre imprese personali e professionali con l’atteggiamento di un “romanziere che inizia la sua esplorazione del mondo”:
“…egli è disposto a fidarsi della sua immaginazione, a creare ipotesi di vita verosimili, non è interessato ad “accumulare prove fattuali atte a sostenere la genericità dei personaggi e dei temi” per sostenere le sue ipotesi, così come farebbe un cultore delle “scienze esatte” (Kelly, 2014).
ll nostro è un invito a pensarsi ricchi di possibilità, ad allargare i confini della nostra conoscenza, ad affacciarsi alla finestra e guardare con più creatività la complessità propria e altrui.
Lo psicoterapeuta
“Qual è la personalità adatta a fare lo psicoterapeuta?“. Non possiamo essere altri da ciò che siamo: in ogni caso, spontanei o meno, trasparenti o mascherati, il nostro modo di agire nelle relazioni rivelerà qualcosa di noi, sarà il nostro modo di proporre noi stessi e di esserci come terapeuti. Possiamo abbandonare così l’illusorio tentativo di poter essere oggettivi, neutrali, ragionevoli, potendoci sentire liberi di partecipare ad una azione comune: la relazione terapeutica. Se proviamo quindi ad abbandonare la tentazione di avere una risposta certa a questa domanda a favore di un dubbio, assumendo che tutto ciò che conosciamo non è scindibile da colui che conosce, possiamo permetterci di continuare ad esplorare e costruire il nostro essere terapeuti.
La malattia come blocco dell’esperienza, la guarigione come ripresa del movimento elaborativo.
All’interno della nostra cornice teorica la «malattia» non è un’entità definibile secondo criteri oggettivi esterni alla persona, ma corrisponde ad un «disturbo» inteso come un arresto del processo di elaborazione dei significati personali, come una sospensione dell’esperienza; una sospensione che è il risultato della scelta di non cambiare aspetti centrali della sua costruzione di sé e del mondo, nel momento in cui anticipa che un cambiamento potrebbe compromettere il mantenimento di un adattamento con l’ambiente.
La «guarigione» consiste quindi nella riacquisita possibilità da parte della persona di ricominciare a fare esperienza. Tale possibilità è favorita, in sede psicoterapeutica, dall’individuazione di ciò che può essere responsabile di tale arresto e dall’impiego di tecniche atte a permettere la ripresa di un movimento elaborativo da parte della persona stessa. È tale movimento che segna la «guarigione» indipendentemente dalla direzione che può prendere, nel senso che l’obiettivo della psicoterapia costruttivista ermeneutica non è quello dell’assunzione, da parte della persona, di un punto di vista «normativo» sulla realtà, ma quello della continua elaborazione di una realtà personale. La persona non è qualcosa di diverso o di separato dal suo modo di vedere il mondo: in una concezione costruttivista ermeneutica l’uomo, nella sua globalità, è una «forma di conoscenza» o, meglio, una «realtà costruttrice di realtà».
Il costruttivismo kelliano
Ebbene, la teoria dei costrutti personali di Kelly è perfettamente congruente con le posizioni costruttiviste più avanzate. Come ha affermato Walter Mischel in un tributo a Kelly, «ciò che sorprende maggiormente non è la vivezza d’ingegno delle formulazioni originarie [di Kelly], ma l’accuratezza con la quale ha anticipato le direzioni nelle quali si sarebbe mossa la psicologia decenni dopo» . La matrice ermeneutica del costruttivismo di Kelly si manifesta fin dalla definizione della persona quale oggetto di studio della sua psicologia. La persona è, come lo psicologo, un sistema di costrutti personali, delimitato da un costrutto sé/altro-da-sé che specifica nello stesso tempo la costruzione che il sistema ha di sé stesso e la costruzione che il sistema ha di una realtà che gli appare esterna. La coscienza di sé caratterizza la persona e ne fa un «costruttore di teorie».
Abbiamo detto che, data la chiusura organizzazionale di un sistema autonomo, ogni cambiamento è determinato dalla sua struttura. Nelle parole di Kelly, «ciò che ogni uomo dice o fa, lo dice o lo fa all’interno del dominio di pertinenza che il suo sistema di costrutti personali definisce per lui. Così le sue parole e le sue azioni non sono eventi conseguenti a precedenti avvenimenti, ma espressioni di ciò che è affermato e negato all’interno del suo sistema» . «L’uomo non può mai fare delle scelte al di fuori del mondo di alternative che ha eretto per sé stesso» L’organizzazione si realizza nella struttura, per cui ogni cambiamento strutturale comporta il mantenimento o la distruzione dell’organizzazione, cioè del particolare insieme di relazioni strutturali fra componenti del sistema che specifica la sua identità. La persona, quale sistema autonomo auto-cosciente che si sviluppa in interazioni con altre persone in un dominio linguistico, ha un’organizzazione (un’identità) che corrisponde alla sua «esperienza unitaria di sé-in-relazione», alla sua più profonda comprensione di sé come essere sociale, e che si realizza (è «incarnata», embodied) nella sua «corporeità». In Kelly questa relazione tra organizzazione/identità e struttura/corporeità (che, si badi bene, non è e non può essere una interazione per la distinzione fenomenica cui abbiamo accennato) è indicata come relazione tra «struttura nucleare del ruolo» e «processi di mantenimento». La costruzione che una persona ha del proprio ruolo nucleare (la sua identità) si basa intersoggettivamente sulla sua costruzione dei processi di costruzione di altre persone; e quindi una persona conserva non solo la sua identità, ma anche la sua esistenza nella stessa rete di relazioni sociali nella quale si realizza.
Alcuni cambiamenti strutturali possono mettere in pericolo l’identità, la conservazione dell’invarianza organizzazionale. Ed è in riferimento a queste transizioni particolari (particolarmente importanti) cui può andare incontro un sistema di costrutti personali che Kelly utilizza le nozioni di minaccia, di paura, di colpa, di ansia, di ostilità, di aggressività. Non si tratta, è chiaro, di emozioni nel senso tradizionale, fattuale del termine: si tratta di «costrutti professionali», cioè, in questo caso, di distinzioni che uno psicologo può operare in riferimento a particolari modificazioni che può riconoscere (costruire) in una persona, in un sistema di costrutti personali .
In questa concettualizzazione l’emozione evidenzia il ruolo che la persona ricopre di «cerniera» tra il biologico e il sociale: cioè, la persona come sistema auto-organizzato si realizza attraverso la sua struttura, e come sistema auto-cosciente si realizza nella sua relazione sociale con altri sistemi in un dominio cognitivo (la «realtà») alla cui costituzione partecipa. La relazione tra il biologico e il sociale viene così ad essere definita in un modo che «sociologizza» il biologico e «biologizza» il sociale. E lo psicologico?
La psicologia ha un posto centrale nella relazione bio-sociale, ma a patto che cessi di essere un «discorso sulla psiche» o sulla mente individuale. La mente è tra le persone, non nelle persone, e la psicologia può occuparsene solo occupandosi della persona così come Kelly ha cercato di definirla.
La metafora di Kelly della «persona come scienziato» esprime piuttosto efficacemente la visione generale dell’uomo sottesa dalla teoria e dalla psicoterapia dei costrutti personali. Come uno scienziato, ogni persona costruisce teorie e formula ipotesi che guidano il suo comportamento, il quale, come un esperimento scientifico, può confermarle o invalidarle. Ma ciò non significa che le persone, nel loro teorizzare, seguano un particolare metodo scientifico, né che le teorie individuali siano razionali come quelle degli scienziati di professione (una larga parte della nostra conoscenza è addirittura non verbale).
Anno di Corso | I | II | III | IV | Totale |
Insegnamenti teorici | 60 | 60 | 40 | 10 | 170 |
Seminari | 20 | 30 | 40 | 30 | 120 |
Formazione specifica teorico pratica | 210 | 210 | 50 | 60 | 530 |
Supervisione clinica | 10 | 160 | 180 | 350 | |
Esercitazioni | 70 | 50 | 70 | 80 | 270 |
Tirocinio | 140 | 140 | 140 | 140 | 560 |
Totale | 500 | 500 | 500 | 500 | 2000 |
Gli insegnamenti teorici, per complessive 170 ore, comprendono:
- Psicologia Generale
- Epistemologia costruttivista
- Psicologia dello sviluppo
- Psicologia sociale
- Tecniche narrative in psicologia clinica e psicoterapia
- Strumenti costruttivisti di Assessment
- Psicosomatica
- Diagnostica Clinica
- Psicopatologia
- Psichiatria e psicofarmacologia
- Esperienza del dolore: aspetti epistemologici ed ermeneutici
- Modelli di psicoterapia cognitivo comportamentale
- Modelli di psicoanalisi e psicoterapie psicodinamiche
- Modelli di psicoterapia cognitivo costruttivista ed evolutiva
- Modelli di psicoterapia centrata sulla persona
Gli insegnamenti teorici sono integrati dai seminari, attività didattiche finalizzate all’approfondimento di tematiche di specifico interesse o aree di intervento coerenti con l’approccio teorico di riferimento (120 ore totali).
- Etica e deontologia in psicoterapia
- Elementi socio culturali e benessere
- Psicologia giuridica
- Psicologia perinatale
- Mindfulness
- Counseling individuale e di coppia
- Lavoro con i pazienti
- Il lavoro psicoterapeutico con i pazienti con Disturbo Borderline della Personalità ad alto rischio suicidario
- Psicologia scolastica
- Il lavoro nei contesti socio-comunitari in chiave costruttivista narrativo ermeneutico
- DSA, BES e ADHD: considerazioni e lavoro in ottica costruttivista narrativa ermeneutica
- Psicoterapia nell’Adolescenza
- Psicoterapia on line
La formazione specifica teorica e pratica, comprende:
- la formazione specifica teorica (220 ore)
- la formazione specifica teorica sui gruppi e le coppie (20 ore)
- la formazione specifica teorico-pratica (220 ore)
- la formazione specifica teorico-pratica sui gruppi e le coppie (70 ore)
- le esercitazioni di gruppo (270 ore)
- la supervisione clinica delle psicoterapie effettuate dagli allievi (350 ore)
Tirocinio (140 ore)
Il regolamento sulle scuole di formazione in psicoterapia prevede per ciascun anno di corso lo svolgimento presso strutture pubbliche o private accreditate di un tirocinio pratico-clinico, nel quale “l’allievo possa confrontare la specificità del proprio modello di formazione con la domanda articolata dell’utenza ed acquisire esperienza di diagnostica clinica e di intervento in situazioni di emergenza” (DM 11 dicembre 1998 n° 509 art.8 comma 2).
Il centro studi SE ha previsto che i propri allievi svolgano un tirocinio pratico della durata di 140 ore per ogni anno di corso. A tal fine la scuola è convenzionata con diverse strutture pubbliche e private e si attiva annualmente per la stipula di nuove convenzioni, anche su indicazione degli allievi.
Analisi Didattica
È inoltre previsto un numero minimo di 30 ore di psicoterapia personale da effettuarsi con uno psicoterapeuta esperto dello stesso orientamento teorico-clinico, ad esclusione dei didatti e co-didatti del proprio corso.
La sede della formazione è Il Centro Studi SE, viale Spartaco Lavagnini 13, Firenze.
I corsi hanno durata quadriennale; il numero delle ore di formazione è di 500 per anno, di cui 140 di tirocinio. Le 360 ore annuali di attività didattica in aula si svolgono in 12 fine settimana ( venerdì, sabato e domenica), per 11 mesi l’anno (escluso agosto).
Gli orari:
venerdì e sabato 10:00-19.00 con pausa pranzo dalle 14.00 alle 15.00;
domenica orario 9.00-18.00 con pausa pranzo dalle 13.00 alle 14.00.
Sono ammessi un massimo di 18 partecipanti per ciascun anno di corso.
Per l’ammissione al Corso di Specializzazione riconosciuto dal MIUR è richiesta la laurea in Psicologia o la laurea in Medicina e Chirurgia e l’iscrizione al rispettivo Albo Professionale. È ammessa l’iscrizione anche per coloro che possono sostenere l’Esame di Stato entro la prima sessione utile successiva all’effettivo inizio del Corso.
Per l’ammissione al Corso di Formazione è richiesta l’autorizzazione all’esercizio della psicoterapia da parte dell’Ordine Professionale di appartenenza già acquisita o in corso di acquisizione mediante la frequenza di una Scuola di Specializzazione abilitante all’esercizio della psicoterapia.
Il colloquio di ammissione viene sostenuto di fronte a una Commissione costituita dal Direttore o da un suo delegato scelto fra i Didatti, da un Didatta del corso istituendo e/o da un altro commissario, psicoterapeuta, scelto dal Direttore, e consiste in:
- un colloquio individuale volto a valutare il curriculum professionale del candidato e le motivazioni
- l’autocaratterizzazione
- la valutazione della conoscenza pratica della lingua inglese
L’ammissione agli esami, al termine di ciascun anno, è consentita a coloro che abbiano frequentato almeno l’80% delle ore di formazione e che abbiano effettuato integralmente il tirocinio previsto.
La frequenza all’intero corso permette di conseguire la Specializzazione in Psicoterapia riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica.
Coloro che siano già in possesso dell’abilitazione all’esercizio della psicoterapia e vogliano specializzarsi nell’approccio costruttivista narrativo ermeneutico (Corso di Formazione) hanno la possibilità di frequentare il corso per la parte dedicata alla formazione specifica teorica e teorico-pratica, alle esercitazioni e alle supervisioni, con esclusione degli insegnamenti teorici, i seminari, dell’analisi personale e del tirocinio (per complessive 1150 ore).
Al termine del corso è rilasciato all’allievo il diploma legittimante l’esercizio dell’attività psicoterapeutica sulla base di una valutazione sia della formazione personale e tecnica, sia del livello di preparazione teorico-clinica raggiunta.
L’esame finale prevede:
- la discussione di una relazione scritta su due casi clinici trattati in psicoterapia durante la supervisione;
- la discussione di una tesi teorica su un argomento concordato con uno dei docenti del corso.
La valutazione finale viene espressa in cinquantesimi e l’acquisizione del titolo è subordinata ad un punteggio non inferiore a 30/50. La Commissione Esaminatrice sarà composta da minimo tre membri: due membri del Consiglio dei Didatti (di cui almeno uno supervisore del candidato) e un membro esterno psicoterapeuta abilitato.
L’attestato finale viene assegnato agli studenti che alla fine del programma di formazione sono in regola con i criteri di ammissione, che hanno superato le valutazioni intermedie e finale, che hanno recuperato le eventuali assenze e sono in regola con i pagamenti.
Tutta la formazione pratica è gestita da tre didatti (due didatti per la psicoterapia individuale e un didatta per la psicoterapia di coppia e di gruppo) che seguono il gruppo dal primo al quarto anno e da due co-didatti (didatti in formazione) che sono presenti durante tutte le giornate di formazione teorica e teorico-pratica e conducono le esercitazioni.
La formazione teorica e i seminari saranno tenuti da docenti diversi in relazione alle loro specifiche competenze.
Fanno parte del Consiglio dei Didatti:
- i didatti della formazione teorica e teorico-pratica
- i co-didatti
- uno studente rappresentante di ogni anno di corso
Il Consiglio ha i seguenti compiti: coordinamento sul programma formativo e sulle attività didattiche, definizione dei momenti di verifica nei 4 anni, confronto sulle difficoltà e problematiche durante il percorso.
Il patto formativo regola il rapporto formativo fra la Scuola e l’allievo; viene letto e discusso con l’allievo ammesso al corso in sede di stipula del contratto con la scuola.
Per la partecipazione al corso di specializzazione abilitante all’esercizio della psicoterapia il costo è di € 4400 all’anno, esente da IVA e suddivisibile in 5 rate di 880 euro ciascuna. Il costo è comprensivo di tutte le attività formative indicate ad eccezione delle 30 ore di analisi personale, il cui prezzo varia a seconda del terapeuta scelto.
La Polizza Assicurativa Infortuni e R.C.T. per la frequenza ai corsi e al tirocinio è a carico della scuola. Non sono previste tasse di iscrizione.
Per la partecipazione al solo corso di formazione pratica, rivolto a professionisti che siano già in possesso dell’abilitazione all’esercizio della psicoterapia, il costo è di € 2.530 esente da IVA e suddivisibile in 5 rate di 506 euro ciascuna.
Per richiedere un colloquio di ammissione alla scuola è necessario inviare alla segreteria:
- apposita domanda di colloquio di ammissione compilata in ogni suo campo, scaricabile dal sito;
- dichiarazione del Consenso Privacy scaricabile dal sito;
- curriculum vitae con firma autografa leggibile (riportare in dettaglio eventuali pubblicazioni);
Per l’iscrizione alla scuola è necessario inoltre inviare alla segreteria:
- Apposita richiesta di iscrizione compilata in ogni suo campo, scaricabile dal sito;
- copia documento di identità;
- copia del codice fiscale;
- una foto in formato digitale;
- certificato di laurea con menzione degli esami sostenuti o autocertificazione scaricabile dal sito;
- se il candidato è già iscritto all’albo professionale, fotocopia del certificato di iscrizione all’Albo rilasciato dall’Ordine professionale di appartenenza;
- se candidato non ha ancora sostenuto l’esame di stato, la dichiarazione di poter sostenere l’esame entro la prima sessione bandita, scaricabile dal sito;
- In aggiunta ai suddetti documenti, per l’iscrizione al Corso di Formazione è necessario allegare: fotocopia del diploma di specializzazione (nel caso in cui il candidato abbia già conseguito l’abilitazione all’esercizio dell’attività psicoterapeutica) OPPURE certificato di frequenza, rilasciato dall’Università competente, che attesti l’iscrizione almeno al 2° anno di una Scuola di Specializzazione universitaria abilitante all’esercizio della psicoterapia.
Download moduli:
Direttore Emerito:
Prof. Gabriele Chiari
Direttore e vice-direttore della scuola
Dott.ssa Mara Ognibeni e Dott.ssa Samanta Magni
Responsabili attività didattiche:
Dott.ssa Monica Cecconi e Dott.ssa Mariaemanuela Timpano
Responsabile Ricerca:
Dott. Alessandro Piattoli
Responsabili Tirocini:
Dott.ssa Francesca Pellegrini e dott.ssa Cristina Sassi
Comitato scientifico
I componenti del Comitato Scientifico della Scuola sono: Prof.ssa Enrica Ciucci (Garante Esterno), Prof. Gabriele Chiari, Prof.ssa Sabrina Cipolletta, Dott. Alessandro Piattoli
Didatti della formazione specifica teorico pratica:
Prof. Gabriele Chiari
Dott.ssa Monica Cecconi,
Dott.ssa Samanta Magni,
Dott.ssa Mara Ognibeni,
Dott.ssa Francesca Pellegrini,
Dott. Alessandro Piattoli,
Dott.ssa Cristina Sassi,
Dott.ssa Mariaemanuela Timpano.
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